PORTFOLIO
Cosa scrivo? Di tutto un po’. Qui ho raccolto i testi del mio portale e i post del blog sulla genitorialità, e articoli e interviste apparsi, quando ci lavoravo, sul quotidiano online La voce del Trentino e sull’e-magazine Donna fra il 2012 e il 2019.
Aggiungo anche vari scritti ed elaborati legati al lavoro, allo studio e agli interessi, e qualche prova di scrittura ‘altra’. E riflessioni più recenti.

Tecnologia nelle scuole materne? Si, ma con intelligenza. Ecco i-Theatre
Nessuno vuole sostituire con la tecnologia i giochi, le letture, le corse e le altalene. Bisogna però guardare in faccia la realtà: la tecnologia è parte della vita dei nostri figli (quantomeno di riflesso).
Trovare il modo di includerla nelle loro attività abituali in maniera libera, costruttiva e collaborativa può fornire loro utili competenze.

Ups, che scortese... presentiamoci!
Da quando ho avuto l’idea di creare il sito Genitori e dintorni sto pensando a questo blog. Perché, mi sono detta, se nel gruppo Facebook, in qualità di amministratore, devo in qualche modo mantenermi “al di sopra delle parti”, e nel sito gli spazi sono dedicati alle risposte dei genitori, vorrei avere un posto tutto mio, in cui raccontare i miei angoli di vita.

5 cose che, da mamma, non faccio più come prima
Una cosa a cui non si pensa, quando si diventa genitori, sono le piccole cose che non potremo fare mai più, nella vita, con la stessa scioltezza di prima, quando non si avevano figli. Quelle cose per le quali, se ne parli con amici non genitori, ti guardano, sorridono, ma non comprendono.
Quali cose mi mancano di più?

Riflessioni sulle mamme lavoratrici
Una delle cose più complicate dell'essere diventata mamma - per me - è la gestione dei tempi di lavoro.
Sono libera professionista: niente maternità (avevo appena aperto partita iva, e non avevo raggiunto il limite minimo di entrate per farne richiesta), niente malattia, niente ferie pagate.
Può non servire una babysitter se Matilde non va a scuola, perché lavoro a casa. Ma sono consapevole che è "abbandonata" a se stessa davanti alla tv (con programmi adatti alla sua età). A volte colora accanto a me, ma si stufa presto, e parte con le mille domande e richieste, e ci metto il triplo del tempo a portare a termine ciò che mi sono prefissata di fare.

Il difficile compito di educare i figli
Esiste l'educazione perfetta? E - soprattutto - il concetto di "educazione" è un concetto universalmente valido?
Quando sono diventata mamma - per cercare di fare meno danni possibili - ho letto molti libri sui bambini, su come dare loro input positivi. Ho trattenuto qualche informazione, ho rifiutato diverse standardizzazioni, ho fatto mie alcune modalità che mi sono parse adatte a mia figlia e a me.

Il neonato piange? Prendetelo in braccio e camminate: smetterà. Parola di ricercatore!
Un bambino piange disperato. Ha pochi mesi, forse solo qualche settimana. Proviamo ad accarezzarlo, coccolarlo, e poi cediamo: lo prendiamo in braccio iniziamo a muoverci. E lui, magicamente, si calma. Dopo un po', stanchi, ci sediamo. Ed ecco ricominciare il pianto inconsolabile. Ci alziamo, e smette. Ci dondoliamo da seduti, da mezzi seduti, da solo appena appena appoggiati, ma non c'è nulla da fare!
So che ogni genitore ha vissuto questa esperienza, e che almeno una volta nella vita vi siete chiesti "perché?!".
Esiste una spiegazione scientifica.

Essere (o non essere) genitori
Come dico spesso alle mie amiche non mamme, sono convinta che si possa vivere felici senza figli (quando si tratta di una scelta consapevole). Perché è solo quando li hai che provi e capisci le emozioni forti che essere genitori può darti.
Un po’ come quando non hai mai mangiato la pastiera napoletana, e continui felice a mangiare strudel convinta che sia il dolce più buono del mondo. Lo è per quelle che sono le tue esperienze fino a quel momento.